Dieta per colon irritabile (IBS): cosa dice la nutrizionista

Prima di spiegare in cosa consiste una dieta per colon irritabile, occorre fare chiarezza sulla patologia stessa. La sindrome comunemente conosciuta come “colon irritabile” andrebbe in realtà definita, più correttamente, IBS o Sindrome dell’intestino irritabile

L’IBS è una condizione clinica caratterizzata dalla presenza di un’infiammazione intestinale associata a dolore addominale, che tende ad affievolirsi dopo l’evacuazione e che può essere, o meno, associato a stipsi (IBS-C) o diarrea (IBS-D).

Tali sintomi tendono ad avere un decorso cronico e rendono l’IBS una condizione estremamente debilitante per il soggetto, che non di rado arriva a soffrire anche di disturbi più trasversali, quali:

  • ansia;
  • depressione;
  • fatica cronica;
  • insonnia;
  • problemi nella sfera sessuale;
  • cistite.

I meccanismi fisiopatologici alla base di tale sindrome sono eterogenei e possono derivare da una combinazione di cambiamenti della motilità gastrointestinale, ipersensibilità viscerale, infiammazione di basso grado, microbiota alterato, infezioni intestinali ed errati comportamenti alimentari.

A complicare il tutto vi possono essere anche:

  • intolleranze e allergie alimentari;
  • utilizzo cronico di farmaci (specialmente antibiotici);
  • stress (in particolare quest’ultimo risulta spesso determinante nella perpetuazione dei sintomi).
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Dieta per colon irritabile: cosa mangiare e cosa evitare

Una corretta dieta per colon irritabile consiste nel consumare alimenti a basso contenuto di FODMAP (acronimo di “Fermentabili Oligo-, Di- e Mono-saccaridi e Polioli”). Tali zuccheri, tra cui rientrano fruttosio, lattosio, fruttani, galattooligosaccaridi (GOS), polioli, determinano un’eccessiva produzione di gas e un’aumentata secrezione di acqua nel colon, con conseguente meteorismo e possibile dolore addominale.

Questi elementi, presenti in numerosi alimenti, non vengono assorbiti nel piccolo intestino ma vengono fermentati dalla flora batterica intestinale, con conseguente produzione di gas. Nella dieta per IBS evitare quindi:

  • cereali (grano, kamut, farro, segale, orzo, cous-cous);
  • verdura (carciofi, funghi, porri, cipolle, cavolfiori);
  • frutta (mele, pere, frutta disidratata, anguria, prugne, pesche, albicocche, ciliegie);
  • legumi;
  • latte e derivati e in alcuni dolcificanti.

 

La dieta per colon irritabile si articola in 3 fasi.

  1. La prima fase è quella di eliminazione, che dura circa 4-6 settimane, in cui si sospende il consumo di tutti quegli alimenti che contengono FODMAP.
  2. La seconda fase è quella delle sfide, che ha una durata, a seconda del paziente, di 6-8 settimane, in cui vengono reintrodotti gradualmente i cibi contenenti FODMAP, in modo da identificare quantità e frequenza tollerate o non tollerate.
  3. Infine, nella terza fase, si crea una dieta personalizzata ed equilibrata ben tollerata dal paziente.

 

La dieta per chi soffre di Sindrome dell’intestino irritabile ha quindi carattere restrittivo, deve essere mantenuta per un tempo limitato e soprattutto non va condotta autonomamente.

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